Tutto, intorno a Harry, era ridotto in cenere. La casa, l'orto, il capanno degli attrezzi babbani del signor Weasley, e il giardino che un tempo aveva disinfestato dall'attacco degli gnomi. Ogni cosa distrutta. Fili di fumo continuavano a serpeggiare nell'aria grigia e irrespirabile, qualcosa bruciava ancora sotto le macerie della Tana. L'attacco dei Mangiamorte era stato fulmineo e devastante. Nessuno aveva avuto il tempo di contrattaccare. Li avevano scovati e sterminati tutti assieme. Harry non riusciva a credere che l'unico superstite della strage fosse lui. Immobile, osservando quel che rimaneva di uno dei suoi rifugi preferiti, non piangeva di disperazione, cosa che si aspettava. Non riusciva a credere a ciò che aveva d'avanti.
Passarono ore, e l'aria sporca di cenere continuava a turbinare attorno a Harry, spandendo odori acri tra i resti dell'incendio. Lentamente, iniziò a provare il senso di perdita, a capire, e piangere i suoi amici. Ron, Hermione, Ginny, i Weasley, Lupin, Malocchio...
Una piccola parte di lui voleva continuare a credere che quel massacro fosse soltanto frutto di uno dei tanti incubi notturni, di quelle visioni che per anni era stato costretto a vivere e sopportare, soffrendo. Visioni che, d'altra parte, sapeva di dover continuare a subire. Che quel disastro non era il culmine del dolore, che avrebbe continuato ancora a penare. Per quanto?
Passarono altre ore, calò la notte. I primi membri del Ministero giunsero materializzandosi sul posto. C'era anche Hagrid, scampato alla morte per pura fortuna: non era lì alla Tana al momento dell'attacco. Il gigante avvicinò Harry a sé, abbracciandolo forte - la barba umida e gli occhi tristi, in silenzio. Ma non riuscì a trattenere i singhiozzi quando la squadra speciale del Ministero estrasse uno a uno i cadaveri dalla macerie. La rabbia di Harry esplose all'improvviso. Le urla sopite nel petto fino a quel momento ruppero l'aria greve. Cadde in ginocchio sulle ceneri, battendo i pugni per terra. Ricordò di quella notte in cui divenne orfano, i lampi di luce verde e le grida di sua madre; ricordò di Cedric, di Sirius, di Silente, di tutte la gente che quella guerra contro le forze oscure gli aveva sottratto. Non poteva andare avanti così. Aveva perso tutto.
Il peso della responsabilità ora più che mai gravava sulle sue spalle. Doveva sconfiggere Voldemort, e nello stesso tempo soddisfare la propria vendetta, così da dare pace e riposo ai caduti.
- Dove andrai, Harry? -
- A Hogwarts. E' lì che lo troverò. Il castello è l'unico luogo che gli rimane da conquistare. Sarà lì. E io lo ucciderò. Sì, Hagrid, lo ucciderò. Te lo prometto.
Una piccola parte di lui voleva continuare a credere che quel massacro fosse soltanto frutto di uno dei tanti incubi notturni, di quelle visioni che per anni era stato costretto a vivere e sopportare, soffrendo. Visioni che, d'altra parte, sapeva di dover continuare a subire. Che quel disastro non era il culmine del dolore, che avrebbe continuato ancora a penare. Per quanto?
Passarono altre ore, calò la notte. I primi membri del Ministero giunsero materializzandosi sul posto. C'era anche Hagrid, scampato alla morte per pura fortuna: non era lì alla Tana al momento dell'attacco. Il gigante avvicinò Harry a sé, abbracciandolo forte - la barba umida e gli occhi tristi, in silenzio. Ma non riuscì a trattenere i singhiozzi quando la squadra speciale del Ministero estrasse uno a uno i cadaveri dalla macerie. La rabbia di Harry esplose all'improvviso. Le urla sopite nel petto fino a quel momento ruppero l'aria greve. Cadde in ginocchio sulle ceneri, battendo i pugni per terra. Ricordò di quella notte in cui divenne orfano, i lampi di luce verde e le grida di sua madre; ricordò di Cedric, di Sirius, di Silente, di tutte la gente che quella guerra contro le forze oscure gli aveva sottratto. Non poteva andare avanti così. Aveva perso tutto.
Il peso della responsabilità ora più che mai gravava sulle sue spalle. Doveva sconfiggere Voldemort, e nello stesso tempo soddisfare la propria vendetta, così da dare pace e riposo ai caduti.
- Dove andrai, Harry? -
- A Hogwarts. E' lì che lo troverò. Il castello è l'unico luogo che gli rimane da conquistare. Sarà lì. E io lo ucciderò. Sì, Hagrid, lo ucciderò. Te lo prometto.