La primavera aveva risvegliato la voglia di pulizie di Harry. La casa di Sirius continuava a produrre sporcizia; strati e strati di polvere si aggiungevano li uni sugli altri, formando patine grigiastre su muri e suppellettili. Harry si era trasferito da poco a Grimmauld Place, e non aveva mai trovato il tempo di girare in tutte le stanze della casa per dare una ripulita. Inoltre mancavano pochi giorni alla Pasqua. Harry aveva invitato tutti a festeggiare la ricorrenza proprio a Grimmauld Place... motivo in più per mettersi a pulire.
Ron e Hermione lo raggiunsero di buon'ora per aiutarlo, quella mattina di aprile.
- 'Giorno - sbadigliò Ron entrando in casa . - Scusa, Harry, non è che non mi va di aiutarti, è che... Hermione! mi ha svegliato prima del canto del gallo! -
In quel momento entrò Hermione. - Ron! Non stare gobbo e non dormire in piedi, per l'amor del cielo. Oh, buongiorno Harry! Iniziamo subito? -
Dallo sgabuzzino del seminterrato cacciarono fuori scope, stracci e ogni tipo di solvente speciale. Ron non si era ancora ripreso, ma iniziò a collaborare comunque alle operazioni di pulizia, anche se, visto lo stato della casa, potevano essere considerate bene come operazioni di disinfestazione. Le uniche stanze pulite e in ordine erano la cucina e la camera da letto al primo piano, gli unici luoghi della casa abitati da Harry. Non che fosse maniaco dell'ordine come Hermione, ma almeno lì non c'era motivo per sgobbare con gli stracci e i solventi magici.
Harry e Ron si occuparono del salone da pranzo, mentre Hermione dei piani superiori.
- Questa casa è una fabbrica di sporco. Non ricordo di averla mai vista pulita - si lamentò Ron, sbadigliando per l'ennesima volta, e Harry non poté che essere d'accordo con l'amico. A un tratto, il torpore di Ron fu cancellato del tutto dal grido di Hermione - Venite immediatamente, svelti! -
Harry e Ron si precipitarono su per le scale. - Dove sei, Hermione? Cos'è successo!? -
- Sono qui! -. La voce della ragazza proveniva dallo studio di Sirius. Ron si lanciò verso la porta.
- Hermione, stai bene? -
- Ma certo che sto bene -
- E allora perché diavolo ti sei messa a urlare!? - rantolò Ron piegato sulle ginocchia.
- Guardate - fu la risposta di Hermione. Spinse la parete opposta alla scrivania e quella slittò di lato, aprendo un varco...
Si ritrovarono in un'altra stanza. Aveva tutta l'aria di essere la dimora di lusso di un castello. C'erano arazzi e statue, strani oggetti meccanici e due pareti stracolmi di libri che attirarono subito l'attenzione di Hermione.
- Cos'è questo posto? Harry, tu ne sapevi niente? -
- No, niente. Non sono mai entrato nello studio di Sirius -
Dopo quasi un'ora di spasmodica ispezione, spuntò fuori anche gatto dal pelo bianco. Parve il padrone incontrastato di quella stanza, e non sembrava neanche tanto contento della presenza dei ragazzi. Hermione riuscì tuttavia a prenderlo in grembo e coccolarlo un po'.
- Ci dev'essere un altro passaggio segreto - disse Harry, - se quel gatto è qui, e da quel muro siamo entrati solo noi... -
- Probabile - convenne Hermione.
Ma a parte il muro dello studio non trovarono altri passaggi nascosti.
- Chissà che ci faceva Sirius con tutta questa roba - disse Ron osservando la riproduzione fedele di una tartaruga gigante.
- Credo sia tutta roba appartenuta alla sua famiglia, roba antica, tramandata e conservata qui - giudicò Harry.
- E perché non te ne avrebbe mai parlato, scusa? Non l'ha menzionata neanche nel testamento -
- Be', forse perché non era tanto importante, almeno non per lui - rispose Harry.
- Sirius ha lasciato la casa a Harry, e aveva sicuramente considerato che prima o poi questa stanza sarebbe stata scoperta - spiegò Hermione che continuava a coccolare il gatto.
Dopo un paio d'ore scesesero tutti e tre in sala da pranzo per continuare le pulizie. Ron prese a sgrassare con decisione le finestre, e Harry capì che le continue coccole di Hermione al gatto l'avrebbero irritato fino a fine giornata.
Ron e Hermione lo raggiunsero di buon'ora per aiutarlo, quella mattina di aprile.
- 'Giorno - sbadigliò Ron entrando in casa . - Scusa, Harry, non è che non mi va di aiutarti, è che... Hermione! mi ha svegliato prima del canto del gallo! -
In quel momento entrò Hermione. - Ron! Non stare gobbo e non dormire in piedi, per l'amor del cielo. Oh, buongiorno Harry! Iniziamo subito? -
Dallo sgabuzzino del seminterrato cacciarono fuori scope, stracci e ogni tipo di solvente speciale. Ron non si era ancora ripreso, ma iniziò a collaborare comunque alle operazioni di pulizia, anche se, visto lo stato della casa, potevano essere considerate bene come operazioni di disinfestazione. Le uniche stanze pulite e in ordine erano la cucina e la camera da letto al primo piano, gli unici luoghi della casa abitati da Harry. Non che fosse maniaco dell'ordine come Hermione, ma almeno lì non c'era motivo per sgobbare con gli stracci e i solventi magici.
Harry e Ron si occuparono del salone da pranzo, mentre Hermione dei piani superiori.
- Questa casa è una fabbrica di sporco. Non ricordo di averla mai vista pulita - si lamentò Ron, sbadigliando per l'ennesima volta, e Harry non poté che essere d'accordo con l'amico. A un tratto, il torpore di Ron fu cancellato del tutto dal grido di Hermione - Venite immediatamente, svelti! -
Harry e Ron si precipitarono su per le scale. - Dove sei, Hermione? Cos'è successo!? -
- Sono qui! -. La voce della ragazza proveniva dallo studio di Sirius. Ron si lanciò verso la porta.
- Hermione, stai bene? -
- Ma certo che sto bene -
- E allora perché diavolo ti sei messa a urlare!? - rantolò Ron piegato sulle ginocchia.
- Guardate - fu la risposta di Hermione. Spinse la parete opposta alla scrivania e quella slittò di lato, aprendo un varco...
Si ritrovarono in un'altra stanza. Aveva tutta l'aria di essere la dimora di lusso di un castello. C'erano arazzi e statue, strani oggetti meccanici e due pareti stracolmi di libri che attirarono subito l'attenzione di Hermione.
- Cos'è questo posto? Harry, tu ne sapevi niente? -
- No, niente. Non sono mai entrato nello studio di Sirius -
Dopo quasi un'ora di spasmodica ispezione, spuntò fuori anche gatto dal pelo bianco. Parve il padrone incontrastato di quella stanza, e non sembrava neanche tanto contento della presenza dei ragazzi. Hermione riuscì tuttavia a prenderlo in grembo e coccolarlo un po'.
- Ci dev'essere un altro passaggio segreto - disse Harry, - se quel gatto è qui, e da quel muro siamo entrati solo noi... -
- Probabile - convenne Hermione.
Ma a parte il muro dello studio non trovarono altri passaggi nascosti.
- Chissà che ci faceva Sirius con tutta questa roba - disse Ron osservando la riproduzione fedele di una tartaruga gigante.
- Credo sia tutta roba appartenuta alla sua famiglia, roba antica, tramandata e conservata qui - giudicò Harry.
- E perché non te ne avrebbe mai parlato, scusa? Non l'ha menzionata neanche nel testamento -
- Be', forse perché non era tanto importante, almeno non per lui - rispose Harry.
- Sirius ha lasciato la casa a Harry, e aveva sicuramente considerato che prima o poi questa stanza sarebbe stata scoperta - spiegò Hermione che continuava a coccolare il gatto.
Dopo un paio d'ore scesesero tutti e tre in sala da pranzo per continuare le pulizie. Ron prese a sgrassare con decisione le finestre, e Harry capì che le continue coccole di Hermione al gatto l'avrebbero irritato fino a fine giornata.
Sono carine le storie e divertente scriverle ma ti preferisco nei tuoi racconti liberi e creativi...Cmq il sottofondo musicale che hai scelto è troppo triste mi mette unamalinconia assurda....cambialo!
dafne
Ma come, è la cosa più bella di tutto il blog...
M.
Sulla musica non concordo perché, da fan potteriana, non può che piacermi, ma per il resto ha ragione Dafne :P
Ps ho modificato il link dal mio blog e ho inserito questo indirizzo
Cià ;)
Ok, grazie ;) E grazie per la visita.
Anche tu sei sempre la benvenuta.
Ciau,
M.
Magari mi sbaglio, ma credo che questi racconti siano ispirati anche da tuoi piccoli aneddoti personali. O almeno io ho avuto questa sensazione, soprattutto nel racconto del "cane nero".
(Sono Anto L'Anonimo XD)
Sì. E no.
Inizia a leggere i libri, capirai e apprezzerai meglio questi racconti ;)
M.